Un gruppo di 100 sacerdoti provenienti da diverse regioni italiane e da vari Paesi si è riunito questo lunedì, 22 settembre a Roma, per un momento di preghiera e di testimonianza pubblica in favore della giustizia e della pace in Palestina.
Ribadendo la condanna delle violenze del 7 ottobre, hanno ripetuto le parole di papa Leone “non c’è futuro basato sulla violenza, sull’esilio forzato, sulla vendetta” (21/9/25) e hanno pregato Dio perché si fermino i crimini contro la popolazione palestinese e ogni massacro di innocenti nel mondo.
Inoltre, hanno denunciato il massacro della popolazione civile palestinese e la distruzione del territorio della striscia di Gaza che, secondo la stragrande maggioranza degli organismi internazionali e delle organizzazioni non governative, si qualifica come un crimine di genocidio.

L’iniziativa è stata organizzata dalla neonata rete “Preti contro il genocidio” - che ha raccolto oltre 1.600 firme per una dichiarazione condivisa. I firmatari provengono da 50 paesi e 5 continenti, sono eremiti, sacerdoti diocesani e religiosi, vescovi e cardinali.
L’evento si è svolto simbolicamente nel giorno in cui la questione palestinese è stata discussa alle Nazioni Unite e alla vigilia dell’Assemblea Generale. La celebrazione nella chiesa di Sant’Andrea al Quirinale, animata in cinque lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo), è stata accompagnata dalla musica dell’organista Stefano Vasselli, direttore musicale della Chiesa di San Paolo entro le Mura e dal rinomato tenore Carlo Putelli.
Dopo la liturgia, i partecipanti hanno dato vita a una processione portando i disegni dell’artista Gianluca Costantini, dal titolo “Christ Died in Gaza”, che richiamano le parole del Vangelo di Matteo sul giudizio finale: “Ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere…”.
La marcia ha previsto alcune soste nei luoghi significativi della città, durante le quali sono state lette poesie da autori Palestinesi e innalzate preghiere per le vittime della violenza e per un futuro di riconciliazione, pace e giustizia.
I sacerdoti e vescovi presenti con questo appuntamento hanno voluto “iniziare processi più che possedere spazi” (papa Francesco, in Evangeli Gaudium 223) e sollecitare nella comunità civile ed ecclesiale una coraggiosa riflessione circa il genocidio palestinese.

Ora è tempo di continuare l’opera coinvolgendo laici e laiche, religiosi e religiose, uomini e donne poiché l’obiettivo non era quello di creare un gruppo clericale ma di “mescolarsi e far lievitare -come dice Gesù nel Vangelo - tutta la pasta” per difendere e diffondere i valori della pace e della giustizia.
Al termine della manifestazione hanno invitato tutti a rinnovare l’adesione a quelle associazioni e realtà ecclesiali “impegnate nella solidarietà con la popolazione della Striscia di Gaza” di cui papa Leone ha apprezzato l’iniziativa (Angelus 21.9.25), tra le quali Pax Christi che sabato 29 novembre organizzerà a Padova la giornata di solidarietà con il popolo palestinese indetta dalle Nazioni Unite fin dal 1977.
«Preti contro il genocidio»










