“Lo studio contemporaneo della missione ha profondamente cambiato la teologia, la pratica e la vita della Chiesa”. Con queste parole, Fratel Gioacchino Campese, missionario scalabriniano, ha aperto la sua riflessione il 15 settembre 2025, durante il corso di formazione per un gruppo di missionari della Consolata in occasione del loro giubileo (25 anni di ordinazione e/o professione religiosa).
Fratel Campese, con una vasta esperienza missionaria nelle Filippine, negli Stati Uniti, in Messico e in Europa, in particolare nell'accompagnamento dei migranti, e attualmente professore presso l'Università Urbaniana di Roma, ha riflettuto sul tema “Nuove tendenze e flussi missiologici oggi”.
Dalla missione della Chiesa alla missione di Dio
“Oggi la missione non è più intesa solo come un'attività della Chiesa (missio ecclesiae), ma come la missione di Dio stesso (missio Dei). È il Dio trinitario che invia il suo popolo nel mondo per dialogare, testimoniare e rinnovare la vita dell'umanità. Questo cambiamento invita ad essere una Chiesa più inclusiva, sinodale e dialogante, capace di rispondere alle sfide del mondo moderno, sia nell'ambito globale che in quello digitale”, ha spiegato Fratel Campese.

Fratel Gioacchino Campese, missionario scalabriniano
Domande stimolanti
Il professore ha poi, posto due domande chiave ai partecipanti: Come definiamo la missione oggi? Quali sono le nuove tendenze e i nuovi movimenti missiologici? “Più che definire - ha insistito, - si tratta di vivere la missione nella pratica, con gesti e testimonianze concrete”.
L'impulso del Vaticano II
Il Concilio Vaticano II, celebrato sessant'anni fa, ha rappresentato una svolta che ci permette di parlare di un prima e di un dopo. In questo senso, prima del Vaticano II, la missione si concentrava sulla "salvezza delle anime" e sulla gerarchia ecclesiale. Ma dopo il Concilio, si è assistito a una nuova configurazione di prospettiva: il punto di partenza non era più la Chiesa che pensa a sé stessa, ma il Regno di Dio, dando risalto al "popolo di Dio - tutti i battezzati". Da qui nascono domande trasformative: perché? A chi? Con chi? Come? Domande che continuano a ispirare l'azione missionaria.
Il Vaticano II e i successivi insegnamenti ecclesiali sono considerati fondamentali nell'invito a una nuova coscienza missionaria. In modo eccezionale, Papa Francesco è stato un grande motivatore con espressioni come "Chiesa in cammino", (“hacer lío”) "fare confusione" e "Chiesa che si diffonde con la testimonianza".

Flussi per il XXI secolo
Fratel Campese ha proposto dieci flussi che segnano il cammino della missione oggi. Questi, in un certo senso, segnano il percorso del cambiamento, affinché si possa trovare un nuovo metodo di realizzazione della missione. Tra i più significativi:
Dalla missione della Chiesa alla missione di Dio; dalla missione di pochi alla missione sinodale; dai piani rigidi al dialogo profetico; dalla missio ad gentes alla missio inter gentes e cum gentibus; dalla missione per molti alla missione con tutti, tutti, tutti; dall'umano alla missione che include la cura della Casa Comune; dal mondo analogico alla missione anche nel mondo digitale e virtuale.

La conclusione è stata chiara e motivante: "La missione è di Dio, e la Chiesa come popolo di Dio è chiamata a discernere i segni dei tempi con spirito critico e aperto. L'ordine delle priorità è rivelatore: prima Dio, poi la missione, poi la Chiesa. Solo così possiamo comprendere cosa significhi essere discepoli missionari oggi".
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Iniziato il secondo corso di Formazione Continua a Roma
Quindici missionari (14 sacerdoti e 1 fratello) provenienti da Africa, America Latina ed Europa stanno partecipando al corso di formazione permanente a Roma dall'1 al 27 settembre.
Dal 17 al 21 settembre, il programma del corso è proseguito lontano da Roma, nella città di Torino, luogo di nascita del nostro Istituto, dove il gruppo di missionari è stato accolto nella Casa Madre. Sono previste visite alla casa natale del Fondatore a Castelnuovo Don Bosco, al Santuario della Consolata e alla tomba di San Giuseppe Allamano.
* Padre Stephen Ngari e Padre Maurice Awiti, missionari della Consolata in Colombia.










