Il gruppo di missionari giubilari, che festeggeranno 25 anni di ordinazione sacerdotale e/o di professione religiosa, riuniti a Roma nel corso di formazione continua, questo sabato 17 maggio, ha visitato il Seminario teologico internazionale di Bravetta. La comunità è composta di 18 studenti di teologia di 11 nazionalità, tra cui 3 diaconi, con un’equipe di 4 formatori.
È stata una giornata bellissima di condivisione fraterna delle esperienze missionarie vissute nei diversi contesti, ma anche tempo per chiacchierare e gioire assieme come famiglia. Alcuni del corso di formazione permanente hanno studiato a Bravetta.

Riportiamo di seguito alcune delle condivisioni fatte dal gruppo:
Il Consigliere generale per l’Africa, il padre Tanzaniano Erasto Colnel Mgalama, ricorda: “Il mio tempo a Bravetta durante la formazione è stato bellissimo. Condividere con altre culture mi ha fatto scoprire chi ero io. Roma è bellissima, dovete approfittare di questo tempo che siete qui per imparare tutto quello che potete”. E ha aggiunto: “Lasciatevi aiutare, non camminate da soli. Andate avanti!”
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Il padre Colombiano, Ferney de Jesús Nicán, missionario a Cartagena del Chaira, Colombia, racconta: “Quando ero piccolo a Manizales, ho conosciuto i missionari della Consolata, come i padri Silvio Pivato, Domenico Galbusera, Gerardo Bottacin, Antonio Marini, tra gli altri, e mi sono innamorato del loro servizio e del loro modo di vivere. La mia formazione l’ho fatta in Colombia e Spagna. Cari giovani, vi invito a fare questo cammino con tanto amore. Questo è un tempo molto bello e meraviglioso".

Padre Ferney de Jesús Nicán: "Questo è un tempo molto bello e meraviglioso"
Di seguito abbiamo ascoltato la testimonianza di padre Giuseppe Galeone, italiano che lavora a Martina Franca. Lui ha fatto la formazione a Bravetta, ma ha sempre lavorato in Italia. Padre Galeone ha incoraggiato i giovani dicendo: “Approfittate di Roma, ci sono tante opportunità. Che il centro della vostra vita sia il nostro Signore e il Santo Fondatore. Non abbiate paura, ragazzi! Non chiudervi in una visione negativa. Tutto è superabile. Crescete sempre in spiritualità e umanità”.
Il missionario mozambicano, padre Cassiano Kalima, che lavora nel Centro di Spiritualità a Maputo, Mozambico ha parlato della sua esperienza con i suoi colleghi del Seminario di Bravetta dove ha fatto la formazione. Ha raccontato dell’esperienza vissuta con padre Giuseppe Galeone, quando erano seminaristi insieme, dove dopo il lavoro manuale si mettevano in cucina alle 16:00, per preparare pizze per tutti, anche due per ciascuno. La comunità apprezzava questo servizio. “Quello che il seminarista porta dentro di sé, deve esse comunicato fuori. Condividete tutto ciò che siete, offritelo alla comunità. I vostri talenti, non sono vostri, ma della comunità, offriteli a tutti”.

Padre Nicholas Odhiambo, rettore nel Seminario internazionale di Bravetta
Siamo rimasti davvero meravigliati nell'ascoltare i consigli e la saggezza dei nostri confratelli, e di vedere che tanti anni dopo il fuoco della missione e della fraternità continuava a bruciare. Loro ci hanno parlato con il cuore, come padri che consigliano i figli.
Padre Cyrus Karuthi, missionario nel Kenya ha ricordato che “siamo chiamati a perseverare nella nostra vocazione. Siamo chiamati a collaborare con il Signore. Dio non sbaglia”. Anche il padre Congolese Matthieu Kasinzi, che lavora a Kinshasa (Tsangu) nella RDCongo ha raccontato brevemente sua esperienza tra i musulmani in Gibuti, come responsabile del dialogo interreligioso. Secondo lui, per fare questo lavoro ci voglie pazienza. Nella sua missione, padre Kasinzi insegnava Inglese e Arabo come una forma di entrare in contatto con i giovani. “Le difficoltà non sono mancate” diceva, e ci incoraggiava: “studiate l’Arabo e l’Islamismo, questo è importante. È un lavoro richiesto nelle periferie dove siamo chiamati a essere ponte tra le religioni”.

Anche noi del seminario abbiamo condiviso la nostra esperienza e abbiamo approfittato per ricordare aneddoti, visto che diversi di loro sono stati nostri formatori nel passato, e provengono dai nostri paesi di origine. Abbiamo ricordato il caro padre José Martín Serna, missionario Colombiano e Maestro dei Novizi a Manaus nel Brasile, che avrebbe dovuto partecipare a questo corso, ma che purtroppo ci ha lasciato il 28 aprile scorso.
In seguito abbiamo celebrato la messa presieduta dal padre Mattews Odhiambo, Consigliere Generale incaricato della formazione. L'omelia è stata tenuta dal padre Matthieu Kasinzi che ci ha fatto vedere diversi libri, tra cui “Così vi voglio” e le Costituzioni, e ci ha chiesto di passarli di mano in mano per ricordare la loro importanza. Quindi, padre Kasinzi ci ha invitato a chiederci quando è stata l’ultima volta che abbiamo presso in mano questi libri?

“Per voi che siete nella formazione di base e noi che siamo nella formazione continua, la formazione è un momento chiave del nostro essere religiosi e figli dell’Allamano”, ha ricordato. “Si parla molto di studio della Bibbia, e di quant’altro, però è nostro compito approfondire la conoscenza dell’Allamano, per diventare esperti del Santo Fondatore. Se non conosciamo la spiritualità dell’Allamano, che missionari siamo?”. Padre Kasinzi ha anche evidenziato l’importanza della formazione e la necessità di formarsi bene senza fretta di partire. “Noi, vostri fratelli del corso dei 25 anni, siamo venuti oggi a condividere la missione con voi e per voi, per darvi coraggio. Quindi, andiamo avanti, tutto è possibile! La missione continua”.

A nome della comunità di Bravetta ringraziamo tutti i nostri fratelli per questo momento di gioia e condivisione. Veramente il lavoro missionario e la formazione non si ferma mai. Siamo chiamati a offrirci pienamente alla missione, guardando oltre noi stessi. Un missionario è colui che ha Dio nel suo cuore ed è sempre disposto a partire per condivide il Signore con gli altri. Grazie a tutti! Ci vediamo nella missione!
* Jhonny José González Briceño, IMC, è studente venezuelano del Seminario Teologico Internazionale di Bravetta, Roma.










