Nella notte del 26 gennaio 2025, il cielo si è oscurato nella capitale della provincia del Nord Kivu, Repubblica Democratica del Congo, con la conquista della città di Goma da parte dei ribelli dell'M23 sostenuti dall'esercito ruandese, secondo gli esperti delle Nazioni Unite. Da allora, la situazione nella regione è diventata caotica. Si parla di oltre 3.000 morti e diverse migliaia di feriti.
La situazione è ancora molto confusa. Con questo scenario, due giorni dopo l’inizio delle ostilità, Papa Francesco ha lanciato un appello per la salvaguardia delle vite umane. Il Papa ha parlato dell'urgente necessità di agire per proteggere la vita delle persone e per ripristinare la sicurezza. Ha inoltre invitato la comunità internazionale a intensificare gli sforzi per una soluzione pacifica del conflitto, sottolineando la responsabilità collettiva in questi conflitti.
Padre Jacques Kuziala in una formazione nella Cattedrale Notre-Dame nella diocesi di Kisantu
Diffondiamo il video di John MPaliza, attivista per i diritti umani che vive in Italia
Oggi la situazione rimane insostenibile. L'instabilità è evidente e l'insicurezza comincia ad affiorare nella vita quotidiana delle persone. Attualmente mi trovo nel Congo centrale, nella diocesi di Kisantu, a 120 km da Kinshasa, la capitale del Paese.
Nell'ambito della nostra missione di assistenza pastorale liturgica, percepiamo che le cose non vanno bene. C'è una psicosi senza precedenti. La possibile presenza di più di 400 elementi militari nella regione sta disturbando la pace della gente. Sulla via Nazionale n.1 abbiamo incontrato diversi autobus pieni di giovani. Alcuni stanno tornando dai campi di addestramento e per essere inviati al fronte per combattere, secondo le parole del presidente, Félix Tshisekedi.
Padre Jacques e il vescovo della diocesi di Kisantu, Mons. Crispin Kimbeni
Tutti i segnali indicano che il Paese è davvero in guerra. Si sente il fragore delle armi e gli uomini in uniforme dettano legge. Viviamo nella paura di tutto e di niente.
Cosa ci può dire della situazione attuale a Goma?
Secondo l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, alla fine di gennaio gli sfollati erano più di mezzo milione di persone. La situazione umanitaria a Goma è “estremamente preoccupante”. I ribelli hanno creato le loro istituzioni senza legge né fede. Là è una vera e propria giungla. La popolazione povera viene trattata come un panino pronto per essere mangiato. Chi ci libererà da questa situazione? Nulla sembra chiaro neanche la fine del tunnel. Ma i nostri occhi, pieni di speranza, si rivolgono a Colui che è la nostra pace, per cantare: Maranatha, vieni Signore Gesù (cfr. 1 Cor 16,22).
* Padre Jacques Kuziala, IMC, missionario nella diocesi di Kisantu, RD Congo.
Casa bombardate dai ribelli M23 a Ihusi, nel territorio di Kalehe nel Sud-Kivu. Foto: Don Mechak, parroco di Ihusi