«La speranza non delude» è il tema del Giubileo 2025 inaugurato dal Papa Francesco il 24 dicembre 2024, con l'apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro a Roma.
Il primo dei 36 grandi eventi dell’Anno Santo sarà il Giubileo dedicato al Mondo della Comunicazione che avrà luogo in Vaticano, dal 24 al 26 gennaio. Nei giorni successivi, dal 27 al 29 gennaio, il Dicastero per la Comunicazione ha programmato un Convegno internazionale al quale parteciperanno 200 tra vescovi Presidenti delle Commissioni per la Comunicazione e Direttori degli Uffici di Comunicazione.
Iniziare il calendario dei principali eventi giubilari con la comunicazione non è una semplice coincidenza, ma un fatto di grande rilevanza che porta con sé alcune sfide, opportunità e impegni per il futuro. Comunicazione è rendere le informazioni accessibili, condividere notizie e fatti, riflessioni e idee che contribuiscano al bene comune. La missione degli operatori della comunicazione e dei media in generale è quella di rafforzare la partecipazione, la comunione, la solidarietà, la difesa dei diritti umani, della democrazia, la giustizia e la pace e la cura della nostra Casa comune.
Siamo tutti consapevoli dell'importanza della comunicazione nel mondo, nella società e nella Chiesa. La neutralità dei media è solo apparente. Purtroppo, siamo costantemente condizionati da una certa informazione che spesso distorce il messaggio, dissimula e nasconde la realtà. Questo contribuisce alla indifferenza e all’individualismo, al nazionalismo che alimenta l'odio e l'avversione verso i migranti, i poveri, gli stranieri... Ecco perché un'informazione seria ed etica è la prima forma di solidarietà.
La dimensione spirituale
È importante notare che questo primo grande raduno dell'Anno Santo lancia un appello a quanti lavorano come “pellegrini della speranza nel settore mediatico”. In un tempo di contrapposizioni e polarizzazioni, il Giubileo interpella gli operatori della comunicazione e dell’informazione sulla loro vera e propria vocazione. Infatti, il Giubileo ricorda la “dimensione spirituale” dell’opera comunicativa, insieme al suo valore sociale che si concretizza nel contributo alla fratellanza universale.
Il Papa Francesco nel suo discorso ai membri del Corpo Diplomatico, il 9 gennaio 2025, ha affermato: “Siamo di fronte a una società sempre più polarizzata, nella quale cova un generale senso di paura e di sfiducia verso il prossimo e verso il futuro. Ciò è aggravato dal continuo creare e diffondersi di fake news, che non solo distorcono la realtà dei fatti, ma finiscono per distorcere le coscienze, suscitando false percezioni della realtà e generando un clima di sospetto che fomenta l’odio, pregiudica la sicurezza delle persone e compromette la convivenza civile e la stabilità di intere nazioni”.
E proprio di fronte alla “minaccia di una guerra mondiale”, il Santo Padre ricordava “la vocazione della diplomazia è quella di favorire il dialogo con tutti”. Credo che questa sia anche la missione degli operatori dei mezzi di comunicazione: costruttori di dialogo, di comunione e di pace. Per la sua natura e vocazione democratica, la comunicazione ha il compito di dar voce a tutti i gruppi umani e, al contempo, di diffondere messaggi di solidarietà, amore e speranza. Osando la pace in tempo di guerra; l'accoglienza dei migranti a fronte dell’esclusione; la difesa dei diritti umani contro la violenza; la cura del Creato invece del negazionismo climatico.
La particolarità di quest’anno giubilare consiste nel porre “segni di speranza”, capaci di renderla reale ed evidente non solo a livello personale, ma anche sociale e globale.
Il programma del Giubileo
In questo senso il programma del Giubileo del Mondo della Comunicazione prevede una serie di incontri e workshop fino alla celebrazione finale. Venerdì 24 gennaio: ci sarà l’accoglienza nella Basilica di San Giovanni in Laterano, la celebrazione penitenziale e la messa per la festa del santo patrono dei giornalisti, Francesco di Sales. Durante la giornata di sabato 25 gennaio ci sarà, invece, il pellegrinaggio alla Porta Santa di San Pietro, un incontro dal titolo “In dialogo con Maria Ressa e Colum McCann”, un’esibizione musicale e l’incontro con Papa Francesco in Aula Paolo VI. Inoltre, nel pomeriggio ci saranno diversi incontri in varie sedi, con il programma “Dialoghi con la città”: meeting di carattere culturale e spirituale che si svolgeranno contemporaneamente in vari luoghi della città. Fino ad arrivare a domenica 26 gennaio, con la messa presieduta da Papa Francesco presso la Basilica di San Pietro.
Dal 27 al 29 gennaio è previsto inoltre il Convegno internazionale dei comunicatori istituzionali cattolici, al quale parteciperanno 200 tra Vescovi Presidenti delle Commissioni Episcopali per la Comunicazione e Direttori degli uffici di comunicazione delle Conferenze Episcopali e delle famiglie religiose. Il convegno tratterà i seguenti temi, tra gli altri: “Orientarsi nell’ambiente mediatico contemporaneo”; “Cambiamento del paradigma della comunicazione: l’ascesa dei social media e degli influencer cattolici”; “Chiesa e Intelligenza Artificiale”; “Cosa può portare ordine nel disordine della comunicazione”; “Riflessione spirituale”; “Cambiamento delle narrative e storytelling”; Tutti sono temi importanti e attuali che certamente aiuteranno a migliorare la comunicazione nella Chiesa.
Il Giubileo 2025 costituisce un tempo di grazia per la comunità cattolica e non solo che, come sempre, invita alla riconciliazione, alla penitenza e alla conversione. Come pellegrini di speranza siamo invitati a compiere un viaggio spirituale attraverso questo movimento varcando la Porta Santa disponibile in tutto il mondo. Quindi, anche per gli operatori dei media quest’Anno santo è un invito a rinnovare la propria vocazione ritornando all’essenziale. La speranza, tema centrale, diventa un prezioso stimolo in questa missione appassionante e, allo stesso tempo, sfidante di comunicare.
* Padre Jaime C. Patias, IMC, Ufficio Generale per la Comunicazione.