I missionari della Consolata che lavorano a Nairobi e nella zona di Lang'ata in Kenya si sono riuniti il 15 novembre 2024 nella cappella della casa regionale per celebrare la Messa in commemorazione dei confratelli e consorelle defunti nel periodo fra novembre 2023 e novembre 2024.
L’Eucaristia è stata presieduta dal vescovo di Isiolo, mons. Peter Makau che ha elogiato i missionari defunti per la loro dedizione alla missione.
Erano presenti circa 35 missionari della Consolata che lavorano nelle due zone e anche il Superiore Generale, padre James Lengarin, accompagnato da padre Michelangelo Piovano, il Vice Superiore Generale e dagli altri tre consiglieri radunati nel Consiglio Generale di novembre a Nairobi.
Mons. Peter Makau, IMC, vescovo della diocesi di Isiolo.
“È un momento in cui siamo chiamati a guardare questi nostri confratelli e consorelle e a vedere il modo in cui hanno vissuto la loro vita qui sulla terra”, ha detto il vescovo all'inizio della Messa.
Il Superiore della Casa regionale, padre Felix Mulwa, ha letto i nomi dei 42 missionari e missionarie della Consolata morti nell'ultimo anno: 19 sacerdoti, 22 suore e 1 fratello.
Nella sua omelia, Mons. Makau ha ricordato i nomi di alcuni dei missionari defunti che hanno lavorato in Kenya o che sono molto conosciuti dai presenti.
Ha citato in modo particolare il padre Giuseppe Demarie, che è stato direttore vocazionale, direttore spirituale e insegnante di latino per molti in Kenya. Ha anche menzionato tra gli altri il padre Giovanni Bonanomi, formatore di molti, padre Antonio Bianchi, padre Josiah KoKal, morto in Venezuela.
La Santa Messa è stata organizzata dai missionari della Consolata che lavorano a Nairobi e nella zona di Lang'ata della Regione Kenya/Uganda.
“L'anno scorso eravamo insieme, ma quest'anno non sono più con noi. Questo ci ricorda che la morte è parte integrante di noi e non sappiamo il prossimo anno a novembre chi di noi non ci sarà più”, ha osservato il vescovo della diocesi di Isiolo. Poi ha invitato i missionari a pregare per i nostri defunti, ma anche per le anime del purgatorio per le quali nessuno si ricorda di pregare.
Commentando il Vangelo di Matteo 25, 31-40, il vescovo Makau ha sottolineato che la lettura ci ricorda l'ultimo esame in cui il Signore verrà a giudicarci e le domande che ci porrà. Il Vangelo dice: “venite, voi che siete i benedetti dal Padre mio; entrate nel regno che è stato preparato per voi fin dalla creazione del mondo” (v. 34). Sono le parole che ognuno di noi vorrebbe che il Signore pronunciasse per ciascuno dei presenti”, ha detto sfidando i missionari a chiedersi se quello che stanno facendo “è per il bene degli altri o per un’autopromozione”.
“La tendenza è sempre quella di guardare a ciò che va a mio vantaggio. Gesù ha detto chiaramente nel Vangelo che dobbiamo pensare all'altro che ha bisogno. È questo che ci farà raggiungere il regno dei cieli” - ha poi aggiunto che - “sono i piccoli atti di carità che ci faranno avere una stanza in cielo”.
Nelle sue osservazioni dopo la Messa, il Superiore Generale, padre James Lengarin ha ricordato quello che aveva scritto nel su messaggio per la commemorazione, ciòè che “pregando per i defunti, celebriamo la loro santità”.
“È una grande gioia per noi essere qui e sentirci parte integrante di tutti voi. Noi della Direzione Generale siamo venuti a Nairobi per fare la sessione di novembre del Consiglio, ma anche per percepire che questa è la terra che ha fatto sì che i missionari della Consolata diventassero ciò che sono oggi”, ha detto il Padre Generale. Poi ha incoraggiato i missionari a promuovere l'eredità che i missionari defunti hanno lasciato.
Per le due congregazioni fondate da San Giuseppe Allamano, il 15 novembre di ogni anno è un giorno dedicato alla commemorazione di tutti i defunti, missionari e missionarie dalle Consolata.
* Padre Daniel Mkado, IMC, è il coordinatore continentale della comunicazione per l'Africa.