Pubblichiamo la riflessione tenuta da padre Innocent Bakwangama questo lunedì 24 giugno presso la Casa Generalizia a Roma, IMC, durante la Messa nella Solennità della Natività di San Giovanni Battista.
C'è molto da dire circa la Solennità di oggi, la natività di San Giovanni Battista. Ma vorrei evidenziare solo un aspetto espresso nella seconda lettura (At 13, 22-26).
Bisogna innanzitutto ricordare che il popolo d'Israele pensava che Giovanni fosse il Messia che aspettava. Era quindi necessaria una spiegazione da parte dell'interessato per chiarire la questione. Per questa ragione, quando stava per concludere il corso della sua vita disse: “Non sono chi pensate, ma guardate, c’è qualcuno che viene dietro a me a cui non merito nemmeno di slacciare i sandali”(Gv 1, 27). Giovanni Battista parlava a nome di Dio, ma affermava con chiarezza che la luce che brilla è Gesù, non lui, e questa luce di Cristo risplende da sola. Da questo punto di vista, Giovanni ha dimostrato tutta la confusione della gente che lo riteneva il profeta definitivo.
Questo gli valse l'ammirazione di Gesù: “In verità vi dico: tra i nati di donna, nessuno è sorto più grande di Giovanni il Battista” (Mt 11,11). Il modo in cui Gesù parla di Giovanni Battista tradisce il suo entusiasmo per quest'uomo che per primo ha forzato le porte del Regno. Gli piace la sua franchezza e la sua durezza e arriva al punto di paragonarlo a Elia. “E se vuoi sentirlo: lui stesso è Elia che deve venire” (Mt 11, 14).
Cosa dice a noi missionari? Spesso nelle nostre comunità siamo missionari coraggiosi, bravi, molto attivi e molto amati dai cristiani. Quando ci siamo, la parrocchia o comunità è sempre piena di gente. Ma quando veniamo trasferiti altrove, la parrocchia o la comunità resta vuota. Chiediamoci: cosa può giustificare questo? Cosa cerca le gente? Perché vengono da noi? Cosa diciamo loro? Qual è il nostro atteggiamento?
Penso che dobbiamo imparare da Giovanni Battista. Come lui, siamo chiamati a farci da parte perché Gesù cresca. Dobbiamo servire da ponte per arrivare a Gesù e non da ostacoli. La nostra missione è facilitare l'incontro con il Signore. Dobbiamo dire alla gente, come ha detto Giovanni: “ecco l'agnello di Dio” (Gn 1, 29). È Lui che siamo chiamati a far conoscere. Affinché, anche se cambiamo di parrocchia o comunità, la gente rimanga lì per Gesù. Noi cambiamo di comunità, ma Gesù non cambia mai.
Che San Giovanni Battista ci serva da esempio e che la sua umiltà e franchezza ci caratterizzino.
* Padre Innocent Bakwangama, IMC, omelia nella Solennità della Natività di San Giovanni Battista.