“La comunità sarà sempre composta dai vivi e dai defunti, e questo legame non si scioglierà più, nemmeno in cielo” (Beato Allamano).
Con la consolazione che viene dalla fede, si sono svolti i funerali del nostro caro padre Matteo Pettinari, missionario della Consolata ed ex superiore delegato della Costa d’Avorio, mancato il 18 aprile in un grave incidente stradale. I funerali hanno avuto luogo giovedì 23 e venerdì 24 maggio 2024 a Dianra Village nella regione di Béré.
Lunedì, 20 maggio è arrivata una delegazione italiana composta da 15 persone. Tra i membri della sua famiglia, il papà Pietro Pettinari, il fratello Marco e la sorella Francesca, nonché zii e cugini, amici e rappresentanti del clero della sua diocesi di origine, Senigallia (Marche-Italia).
Martedì, 21 maggio è stata una giornata di presentazione ai familiari e amici degli ultimi giorni di missione di Padre Matteo e all'immediata preparazione dei funerali. Una giornata vissuta nella consolazione e nella preghiera di intercessione, che ha permesso a tutti di vivere questo momento con occhi risorti e gesti di riconoscenza e raccoglimento, nella fede.
I funerali nella parrocchia di San Giuseppe Mukasa di Dianra Village
Mercoledì, 22 maggio, la delegazione italiana accompagnata dai missionari della Consolata e da tre rappresentanti delle parrocchie di Saint Paul de Dianra e Saint Joseph Mukasa di Dianra Village si è recata a Katiola per una veglia di preghiera, seguita da una messa, con la partecipazione del vescovo di Katiola, Mons. Honoré Beugré Dakpa e Mons. Alain Clément Amiesz, vescovo di Odienné.
Alla celebrazione, hanno partecipato anche membri del clero di Katiola e d’Odienné, rappresentanti dell'URSSCI (Unione dei religiosi che lavorano nell’ambito sanitario e sociale in Costa d'Avorio) di cui padre Matteo era vicepresidente, e una delegazione del Consiglio dei Superiori Maggiori della Costa d'Avorio (CSMCI) assieme a numerosi cristiani e religiose, provenienti dai quattro angoli del paese. Presenti anche i responsabili del CUAMM (medici per l'Africa), una ONG di cui Matteo ha aiutato ad avviare la presenza nel paese.
La mattina di giovedì 23 maggio, la salma è stata accolta nell'obitorio cattolico Ivoire Repos di Katiola per la preghiera finale di addio, in presenza dei due vescovi sopra menzionati e di una folla numerosa. Successivamente, il lungo corteo funebre ha lasciato Katiola per raggiungere Dianra.
Il corteo si è fermato sul luogo dell'incidente per una speciale e commovente preghiera, guidata da Mons. Amiezi in ricordo di Padre Matteo. Nella parrocchia di San Paolo di Dianra, alle 17,00 la salma è stata accolta con affetto e participazione da una folla di abitanti del villaggio, dapprima nella strada e poi nella chiesa parrocchiale. A seguire, la preghiera dei vespri dell'ufficio dei defunti, guidata dal clero diocesano di Odienné. Alle 21,00 il corteo funebre si è spostato a Dianra Village per la veglia notturna presso la parrocchia di San Giuseppe Mukasa, dove padre Matteo è stato il primo parroco per 12 anni. Molti cristiani e non cristiani hanno assistito fino all'alba ad una serie di preghiere, testimonianze e danze attorno alle spoglie dell’“instancabile missionario”.
La giornata di venerdì 24 maggio è iniziata con la preghiera di Lodi dell'Ufficio dei defunti e, subito dopo, con la celebrazione eucaristica di requiem, presieduta dal Vescovo di Odiennè Mons. Alain Clément con la partecipazione di molti i sacerdoti della diocesi, il superiore e i missionari della Consolata che hanno collaborato con padre Matteo in Costa d’Avorio; accanto a sacerdoti e amici provenienti da Abidjan, Korhogo, Bouaké, Yamoussoukro, Man, Mankono e Burkina Faso.
I familiari di padre Matteo presenti al funerale
L'omelia è stata tenuta da padre Ariel Tosoni, missionario della Consolata, confratello e amico di padre Matteo. Hanno partecipato, inoltre, le autorità civili, religiose e locali di Dianra e Dianra Village, gli operatori sanitari del Centro Sanitario Giuseppe Allamano di Dianra Village, di cui padre Matteo era amministratore, nonché il personale del Distretto sanitario di Dianra. La Chiesa e il sagrato parrocchiale erano gremiti di persone, oltre tremila, cristiani e catecumeni, ma anche animisti e musulmani, che hanno avuto la grazia di incontrare e collaborare con Padre Matteo nel loro cammino sin dal suo arrivo nel paese senofu il 17 dicembre 2011. La celebrazione è stata seguita online dall’Italia da oltre 2500 persone
In profonda e rispettosa partecipazione, i funerali si sono conclusi con l’inumazione di padre Matteo in una sepoltura che riprende la cultura senofu, trasfigurata dalla gloria della risurrezione. Lo spazio evoca la Piazza d’oro della Gerusalemme celeste, luogo di preghiera e di comunione tra cielo e terra, ideato e realizzato da Daniela Giuliani, amica e vergine consacrata della diocesi di Senigallia, tra la chiesa parrocchiale e la grotta di Nostra Signora della Consolata. Padre Matteo amava profondamente questo luogo di pace e lui stesso più volte aveva espresso il desiderio che fosse il luogo del suo ultimo riposo.
Padre Matteo amava questo luogo di pace e lui stesso più volte aveva espresso il desiderio che fosse il luogo del suo ultimo riposo. Foto: Daniela Giuliani
Non appena si era diffusa la notizia della sua scomparsa, innumerevoli sono state le testimonianze che ci sono pervenute: missionario instancabile, uomo di Dio, padre dell'ascolto, amico profondo, padre che conduce a Dio, sacerdote della consolazione, uomo di preghiera, mistico dell'amore di Dio, figlio di Maria Consolata, silenzioso promotore della giustizia, uomo consacrato, sacerdote santo, vero missionario del Padre… Soltanto alcune delle designazioni che ci mostrano come una vita donata a Dio per la missione può toccare il cuore di coloro che sono assetati di salvezza.
Padre Matteo ha lasciato ai missionari della Consolata una fervida testimonianza di consacrazione religiosa e missionaria con uno stile particolare improntato alla santità di vita, alla celebrazione della misericordia di Dio, ad un'instancabile pastorale missionaria ad gentes e ad un'attiva opera di consolazione del popolo sénofu, che amava tanto, nel rispetto di una fraternità costruita con sincerità. Il suo notevole sforzo di incarnare il Vangelo nella semplicità della quotidianità e nel dialogo della vita si è tradotto nella conoscenza della lingua locale, nel primo annuncio ai non cristiani, nella celebrazione dei sacramenti e nell'ascolto cordiale e disinteressato.
La missione e la gente di Dianra Village hanno perso un pastore che si è lasciato bruciare dalla missione che è Dio, secondo le parole di Papa Francesco: un missionario che “mediante opere e gesti nella vita quotidiana degli altri, accorcia le distanze, si abbassa finoall’umiliazione se è necessario, e assume la vita umana, toccando la carne sofferente di Cristo nel popolo. Gli evangelizzatori hanno così “odore di pecore” e queste ascoltano la loro voce” (Evangelii Gaudium, 24).
Ci auguriamo che la sua vita continui a sfidare la nostra grande famiglia missionaria della Consolata gridando ancora più forte che la giustizia evangelica e la missione a favore dei più abbandonati e vulnerabili sarà sempre un impegno, personale e comunitario, santo e consacrato, consapevole e radicale, modellato unicamente dall’amore al vangelo della Vita
Servizio di TV Ecclesia sui funerali (la TV cattolica della Costa d'Avorio) in francese
Messa del funerale di padre Matteo (dal minuto 5:52)
* Padre Ariel Tosoni, IMC, è missionario in Costa d’Avorio.