“ In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio”.
“La teoria per la quale l’universo sarebbe venuto da una mega esplosione – il famoso “Big Bang”- ventilata da un astronomo belga Lemaitre – è contro la fede della creazione divina. Infatti l’obiezione è: prima del “Big Bang” che cosa c’era? Il nulla, perchè il nulla non fa nessun “bang”, né piccolo né grande! Ma “la domanda” è un’altra: che cosa c’è al principio di tutto? La domanda non è oziosa! Infatti, se al principio di tutto c’è stato qualcosa, ha inevitabilmente improntato di sé ciò che è venuto in seguito. L’uomo ha bisogno di andare oltre la parzialità della scienza!..
La Bibbia inizia con queste parole solenni: “In principio Dio creò il cielo e la terra..” In principio non c’è il caos e neppure il caso, men che meno degli idoli grotteschi, ma una Mente eternamente pensante e amante. Da parte sua l’evangelista S.Giovanni, trattando dell’inizio del rinnovamento dell’universo, esordisce con uguale solennità:”In principio era il Verbo”(la Parola). Le due espressioni si completano a vicenda e ci avviano alla scoperta della SS.Trinità come sorgente di tutto ciò che esiste. Da tutta la Bibbia si evince che al principio Dio Padre, da sempre e per sempre, Mente eternamente pensante, genera il Figlio, sua Parola eterna, pensiero pensato con eterno amore. Dalla loro perfetta coerenza procede un eterno Fremito d’amore, come un Soffio impetuoso dalla potenza creatrice. Tutto ciò che esiste è stato fatto per mezzo della Parola eterna di Dio, nella potenza dello Spirito creatore. Quindi tutto reca l’impronta di questa Parola di sapienza, che è Vita, Vita che è Luce per gli uomini. Tutto è impregnato della vita e della luce di Dio.
/ Il dramma scoppia quando la Luce vera, cioè Colui che è la Parola, è venuto nel mondo, ma il mondo non l’ha riconosciuto. E’ venuto nel mondo che era suo e i suoi non l’hanno accolto. Ora non accogliere la vita equivale a scegliere la morte e chiudersi alla luce, vuol dire sprofondare nel non senso. Il mondo, purtroppo, ha fatto questa scelta e se ne vedono le conseguenze, rifiutando la Sapienza iniziale.
Ma Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, Colui che è la sua Parola eterna. Questi si è fatto carne della nostra stessa carne.
“Ci è stato dato un Figlio”, dal ventre della madre Maria: viene alla luce e porta nel suo ambiente vita e luce d’amore. Noi, dice Giovanni ai dubbiosi, abbiamo visto, abbiamo udito, abbiamo toccato con mano la sua gloria: gloria come di Figlio unigenito del Padre, pieno di grazia e di verità.
Tutto era stato pensato nella Parola eterna, voluto in lei, e ora tutto è creato e ri-creato nella Parola fatta carne. E chi l’accoglie ha in dono il potere di diventare figlio di Dio e di diventare partecipe della natura stessa di Dio.
Dio non l’ha mai visto nessuno, nemmeno con gli strumenti più sofisticati. Per questo molti stolti dicono: Dio non c’è! Ma chi ha gli occhi sani può intravedere nel Bambino nato per amore a Betlemme e nel Crocifisso morto per amore sul Calvario, la manifestazione evidente della gloria e dell’amore di Dio, Creatore e Redentore di questo nostro povero mondo.
/ Chi desidera il rinnovamento del mondo e ci si sta impegnando, anche solo incominciando dal proprio piccolo angolino, troverà grande giovamento nel fermarsi un po’ a contemplare come erano le cose al principio e come Dio vuole che siano ora e sempre”.
(Giacomo Panfilo:”Eco di Bergamo”).
// In Gesù Cristo, Dio ha assunto un volto d’uomo e si è espresso con parole umane. Da allora l’accoglienza o il rifiuto di Dio, passa attraverso l’accoglienza o il rifiuto del suo Figlio.
Dio aveva rivelato il suo eterno potere per mezzo della creazione: aveva inviato i suoi profeti, i suoi messaggeri. Ad un certo punto Dio si è rivelato, ha parlato distintamente e chiaramente. Ciò è avvenuto in Gesù di Nazareth. Gesù è la Parola che ha rotto il “relativo silenzio” di Dio. Il contenuto di questa Parola è Dio stesso; è un Dio Trinità d’amore, è un Padre misericordioso che ama l’uomo e lo vuole salvo. Gesù è venuto per rivelarci questo Dio. Per molti oggi questa “Parola” cade nel vuoto: Dio non fa più parte delle nostre abitudini; la sua esistenza è messa persino in discussione.
/ In questi tempi di scarse letture e di molte chiacchiere, sentiamo la necessità di tornare alla Bibbia, alla Parola di Dio. Oggi la Bibbia è in assoluto il libro più tradotto nel mondo. Ma non basta possedere la Bibbia, bisogna leggerla; non basta leggere la Bibbia, bisogna comprenderla; non basta comprendere la Bibbia, bisogna viverla! Non sia per noi la critica che faceva Lutero, ai suoi tempi, quando diceva: “In Italia la Sacra Scrittura è così dimenticata che rarissimamente si trova una Bibbia!”. Spero che oggi non sia ancora così!
/ L’ateismo e l’indifferenza è diventata sempre più il frutto della società tecnologica, industrializzata e consumistica, nella quale Dio mi serve quando ne ho di bisogno, o per nascondere il vuoto interiore. Alla base di tutto questo scetticismo religioso, c’è spesso l’ignoranza dell’autentico messaggio cristiano. Ma Dio è Padre ed è sempre “alla porta e bussa, e solo in Lui può riposare l’inquieto cuore dell’uomo”, come dice S. Agostino. La così detta “morte di Dio”, si risolve nella “morte dell’uomo”stesso.
Ed allora ci coglie un primo dovere: quello di godere della conoscenza di Dio. Il secondo dovere è quello di cercarlo, cercarlo appassionatamente, dove, come e quando Egli si lascia incontrare.
/ Maria SS. che “serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore”, ci aiuti a cercare sempre Dio con amore, nella sua Chiesa, nella sua Parola e nei suoi Sacramenti e in tutti coloro che ci chiedono aiuto per poterlo cercare, amare e servire per essere suoi testimoni.