La comunione genuina comincia quando siamo disposti a rischiare
Ger 38,4-6. 8-10. È il Profeta non accettato pubblicamente perchè fa comunione fedele e leale con Dio e trasmette il messaggio completo senza aggiustarlo o accomodarlo ad altri interessi.
Eb 12,1-4. È fedele chi corre fino alla fine senza scoraggiarsi.
Lc 12,49-57. Gesù afferma di avere portato la divisione. Bisogna capire che si parte dalla Comunione, che deve far tornare a casa tutti i dispersi e perciò è inevitabile mettere da parte e ignorare quelle varie comunioni che erano sorte per sopravvivere ma erano solo provvisorie.
Oggi nei testi si parla molto di divisione e anche Gesù insiste sulla parola che sembra una inevitabile caratteristica. Al suo paese, nella sinagoga di Nazareth aveva detto che la sua missione era portare il Vangelo ai poveri, aprire gli occhi ai ciechi, risuscitare i morti e far uscire dal carcere i prigionieri. Che relazione esiste tra la divisione, il conflitto, la spada e aprire gli occhi ai ciechi? Riunire i dispersi e gli abbandonati e farli tornare alla casa del Padre crea malcontento in alcuni e contentezza in altri. Chi occupava le sedie buone, dei primi posti, si sente minacciato. Tutto andava così bene come era stato organizzato. Adesso che arriva Gesù si creano divisioni perchè vuole rifare l'elenco. Ricordo l'inizio della nostra missione in Ecuador. Sorsero contrasti con i meticci, che erano una minoranza e volevano continuare a mantenere la discriminazione vigente da quattrocento anni. Certamente portavo divisione perchè gli indios emancipati non ci stavano più al ruolo di sottomessi come prima. Dividevo e separavo gli schiavi dal padrone. Gesù ordina la comunione. Sarà possibile senza libertà, senza equità, senza reciprocità? Che comunione è quella delle categorie, delle classi, delle gerarchie? Perfino nelle comunità e nei movimenti apostolici non c'è comunione ma coabitazione, associazione. La divisione è quello che c'è tra il sì e il no a Dio, al Regno. Noi spesso navighiamo tra le due spiagge senza decidere quale vogliamo scegliere. Allora bisogna dividere il sì dal no, chiaramente una volta per tutte. Nella Chiesa di Corinto, nella stessa comunione sacramentale mancavano gli elementi della condivisione e della solidarietà cristiana. C'erano molte comunioni individuali, famigliari, tribali, culturali, sociali, di partito: i ricchi da una parte, i poveri dall’altra. Gesù è venuto a mettere divisione tra comunione vera e comunione falsa. La comunione con i prediletti di Gesù, i poveri, gli speciali, gli abbandonati è vera comunione con Gesù perchè Lui si identifica con quelli. Invece la comunione solo nella cerimonia e nella celebrazione e poi rimangono le solite discriminazioni è ipocrisia.
Quando si cammina per le strade di Dio e non si vede niente.
Non voglio sapere dove mi porti , mi basta essere tuo figlio. Sei mio padre sapiente, sei mio padre buono e se mi dici di andare con te non ho paura della notte e nemmeno che mi manchi il pane. Sono pronto a seguirti anche se mai saprò il giorno che mi terrai vicino per sempre. Quando chiamerai al sacrificio fallo dolcemente e aiutami a compierlo dandomi la mano per andare verso l’orizzonte con i colori che indicherai. Amen
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