Gen 18,1-10. L’ospitalità era un valore importante per la cultura antica: accogliere gli ospiti era un dovere
Col 1,24-28. Per San Paolo le sofferenze sono solamente ostacoli da superare perchè si compia l’evangelizzazione: soffrire per il vangelo non è lo stesso che soffrire per colpa del vangelo.
Lc 10,38-42. Marta e Maria. Molti abbiamo imparato ad arrampicarci su interpretazioni fantasiose per giustificare una delle due opzioni. Cosa manca perchè siano complementari? Che servano a completare: arrivare alla carità con l’amore di Dio.
San Paolo insiste sul messaggio completo. Il messaggio è il Vangelo. Quando è completo? Quando ogni persona arriva alla perfezione in Cristo. Perfetto vuol dire completo. Se manca qualcuno, se manca qualcosa non è completo e non è perfetto. Arrivare alla fine del cammino è il messaggio completo. Raggiungere l'obiettivo è il messaggio completo. La felicità conquistata e posseduta è il messaggio completo. Betania perfetta e completa era Maria, Marta e Gesù: testo e lettura di accoglienza, pace, affetto. Quando arrivava Gesù per tutti c'era razione straordinaria di felicità: illuminazione e contentezza. Se manca anche un solo elemento non è Betania, è qualsiasi casa. Se accetto Gesù non lo metto in cornice, voglio conoscere la sua visione, il suo discorso, la sua proposta. Mi converto. Mi appiccico alla sua versione. E camminerò, penserò e attuerò con quella versione. Quando entriamo nella Chiesa la prima cosa da fare è conoscere la versione di Gesù. Dice Gesù che la Chiesa è come la vite: tronco e rami e uva. Può un ramo star da solo, staccato e per suo conto? Dopo la versione di Gesù dobbiamo sentirci bisognosi l'uno dell'altro: conoscere e riconoscere l'altro. Invece ci troviamo nella Chiesa ignari gli uni degli altri: camminiamo assieme ignorandoci e tranquillamente ci separiamo senza neanche una lacrima di sfuggita. Nel capitolo otto della lettera ai Romani leggo che niente e nessuno mi separerà dell'amore di Gesù. Sarà la famosa parte migliore? Penso di sì: l'amore di Cristo che chiede amore per tutti i volti di Cristo. Sarebbe una qualifica fortissima per il mio piccolo amore. Mi trasformerebbe, mi farebbe glorioso, luminoso, mitico. Marta amava come Marta. Avesse potuto disporre di quell'amore che offriva Gesù avrebbe detto altre cose. Anche la mia Chiesa ama. Alle volte ho l'impressione che ami come una o.n.g. con molte buone intenzioni, con presenze scelte e sostenute nei fori imperiali e internazionali. Cambierebbe qualcosa se amasse con la versione, misura, qualità e statura di Gesù?
Senza Gesù non c’è “agape”, ma solo una buona riunione, non siamo chiesa, ma solo un gruppetto, una associazione umanitaria, sia pur benefica e caritativa. Ci sentiamo misericordiosi perché volgiamo il cuore ai miseri. In realtà ci preoccupiamo sempre e molto di accogliere bene solo Gesù: con preghiere, canti, gesti, liturgie splendide. Maria ascoltava rapita e incantata. Cosa gli avrà mai detto Gesù. E’ certo che Maria era felice. Risponde Gesù a Marta: Maria ha scelto la parte migliore che non le sarà più tolta. Che arriviamo ad essere felici è quello che vuole Gesù e per questo è venuto. Felice vuol dire arrivare alla bontà di Gesù e sentirsi bene, contento, gaudioso. Con la bontà di Gesù si diventa felici.