Immaginiamo dal vero
Penso a voce alta. Non dimentico la memoria immensa dell’accompagnamento devoto che da tanti secoli vuole festeggiare Maria Santissima Consolata. È un eco che già risuona in tutti gli orizzonti e negli angoli più remoti della terra. Ne siamo orgogliosi e possiamo condividere l’invocazione perché è presenza umanissima di amore inarrestabile. Penso a voce alta. Maria Santissima ha due titoli che sono stati accettati da Lei chiaramente e con adesione piena: essere Madre di Gesù e per richiesta di Gesù morente sulla croce, diventare madre nostra, di tutti quelli che stanno nel cuore di suo Figlio Benedetto. Tutti gli altri titoli sono stati aggiunti per rafforzare l’invocazione, per gara affettuosa, per affiliazioni speciali che desideravano garantire protezione e accompagnamento. Penso a voce alta. Mettiamo da parte le cornici pur bellissime e simpatizzate e lasciamoci guidare, almeno una volta, dal desiderio di immaginare tutto quello che vorremmo dire e chiedere e invocare e supplicare senza suggerimenti codificati o registrati e garantiti da esperti di santità e beatitudine.
Maria Santissima è anche mia madre perché l’ha chiesto Gesù suo figlio e nella festa voglio superare i vari steccati, i suggerimenti secolari, le esperienze degli innumerevoli e vari adepti diversamente versati in studi e ricerche bibliografiche. È mia madre e tolgo dalla mia famigliarità con Lei le pressioni dei sapienti, degli studiosi e incaricati ufficiali perché la voglio immaginare viva, vera e presente nella mia vita di figlio e invocarla Madre Santissima come persona eternamente cara e vicina che mi ascolta e ha cura di me ancora oggi, qui. La festa della Consolata è la festa della mamma e mi sento libero di invocarla associato ai piccoli che fuori testo l’hanno vista e si sono incantati e innamorati per sempre.
Penso a voce alta. Lasciateci immaginare nostra Madre come ci piacerebbe: Madre di Gesù come ha voluto Dio Padre e Madre nostra come ha chiesto Gesù dalla Croce. Se prevale la devozione celebrativa alla fine sostituisce la comunione tra la mia vita e la Sua vita. Allora diventa “Madonna” una immagine da guardare e rispettare e contemplare con nostalgia dipinta di doveroso affetto ma distante. Io voglio immaginare una Madre che è sempre in grado di assicurare piena comunione con noi perché in lei c’è tutta la grandezza di Dio e nel suo territorio c’è posto e disponibilità di attenzione e sguardo reale sempre.
Lasciateci immaginare ancora la Missione come la vuole Maria Santissima Consolatrice e Gesù Cristo Salvatore e redentore icona della tenerezza e misericordia. Altrimenti continua l’allontanamento missionario con i poveri del mondo e diventeremo ricercatori di percorsi e impegni che hanno solo cornici ma nessun ritratto vero e certo. Lasciateci immaginare il nostro futuro missionario e religioso con fraternità universale anche impegnata a far crescere la comunione con Maria Santissima e Gesù Cristo per arrivare alla famosa comunità-famiglia. FINISCO. Ricordo il titolo di un libro: VAI DOVE TI PORTA IL CUORE. È una frase che si trova nei libri sapienziali. (Qohelet 11,9: segui pure le vie del cuore)
Suggerisco un incoraggiamento: VAI DOVE TI PORTA IL CUORE DI TUA MADRE MARIA SANTISSIMA CONSOLATA. AMEN.