Madre dei popoli in cammino

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(a cura dei novizi missionari della Consolata)


Mettere al centro l’icona della Madonna della tenerezza attorniata da lumini. Scopo dell’incontro di preghiera è quello di riflettere sulla maternità di Maria, maternità che diventa universale proprio perché innestata nel piano della salvezza. Maria, accettando di divenire madre di Gesù, accetta anche di inserirsi nel piano divino della salvezza con umiltà, coraggio e sofferenza.

Tutto sia fatto con calma e riflessione.

Canto - Veglia sul mondo

Veglia sul mondo proteggilo, Maria,
sopra ogni uomo che cerca libertà.

Rit. Sono tuoi figli, Maria, e tu lo sai
Madre di Dio e dell’umanità.

Veglia sul mondo sullíAfrica in cammino,
sopra gli schiavi di questa civiltà. Rit.

Veglia sul mondo sull’Asia senza pace,
sopra i tuoi figli che muoiono laggiù. Rit.

Veglia sul mondo sul giovane sfruttato,
su chi è in prigione e sopra i bimbi suoi. Rit.

Lettore - Maria, donna del sì, modello di silenzio e contemplazione, che smuovi gli animi intorpiditi dai pregiudizi che affollano le nostre menti, mentre tendendoci la mano ci inviti a guardare i popoli che scorrono dinanzi ai nostri occhi come fiumi in piena.

Maria, donna del sì, nostra compagna di viaggio che ti confondi fra la gente per accorrere in fretta da chi smarrisce la via.

Maria, donna del sì, madre dei popoli in cammino, aiutaci a capire che un solo semplice sorriso verso il povero o l’escluso scalda il cuore di entrambi e che tendere la mano all’emarginato significa riconoscere Cristo in me e in lui.

Maria, donna del sì, aiutaci ad amare nonostante tutto.

Guida - Il sì di Maria è la realizzazione definitiva dell’alleanza. In lei è presente tutto il popolo della promessa: l’antico (Israele) e il nuovo (la chiesa); "Il Signore è con lei", cioè Dio è il nostro Dio e noi siamo per sempre il suo popolo.

Lettore - Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei disse: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te". A queste parole, ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine".

Allora Maria disse all’angelo: "Come è possibile? Non conosco uomo". Le rispose l’angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio".

Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l’angelo partì da lei. (Lc 1, 26-38)

Breve pausa di silenzio.

Canto - Nada te turbe (da ripetere più volte)

Nada te turbe, nada te espante
quien a Dios tiene,nada le falta.
Nada te turbe, nada te espante
solo Dios basta.

1° Lettore - Beata te, Maria, vera madre del Signore, perché hai generato Cristo nella fede e nella carne divenendone, insieme, madre e discepola.

2° Lettore - Beata te, Maria, dimora santa dello Spirito perché fiduciosa ti sei lasciata plasmare dallíazione nascosta e potente di Dio.

Tutti - Sì, beata te, aurora di tempi nuovi,
perché hai creduto alle divine parole
avanzando nella peregrinazione della fede
e precedendo, come modello esemplare,
il cammino del popolo dell’alleanza.

Guida - Nelle nozze di Cana, quello di Maria non è soltanto un atto materno di premura in favore di una coppia in difficoltà, ma l’espressione del rapporto che lega Maria con l’opera della salvezza. Ancora oggi, attraverso l’attenzione premurosa di Maria, Gesù continua a distribuire il buon vino dell’alleanza che è l’amore. A noi spetta il compito di accogliere docilmente il dono, secondo il monito di Maria: "Fate quello che vi dirà".

Lettore - Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: "Non hanno più vino". E Gesù rispose: "Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora".
La madre dice ai servi: "Fate quello che vi dirà". (Gv 2, 1-5)

Breve pausa di silenzio.

Canto - Confitemini Domino (da ripetere più volte)

Confitemini Domino, quoniam bonus
Confitemini Domino, alleluia.

1° Lettore - Madre dei credenti, nostra sorella di Nazareth, inestimabile dono di Dio all’umanità, speranza per l’uomo e la donna di sempre: a te affidiamo il nostro mondo, con le sue speranze e le sue paure, perché con il tuo materno aiuto goda libertà e giustizia, trovi vie di pace, si apra alla luce di Cristo, unico Salvatore degli uomini.

Tutti: Madre dei credenti,
permani nella chiesa di oggi quale presenza
viva ed orante.

Guida - Le parole di Gesù sul Calvario svelano il significato nuovo che Maria e il discepolo ora assumono: essi sono segno della chiesa che nasce per opera e volontà del Cristo, che ha in Maria l’immagine del nuovo popolo di Dio, della nuova umanità e che ha nel discepolo il simbolo del fedele amato da Gesù. Credente (discepolo) e chiesa (Maria) vivono ora in comunione. Per questo diciamo Maria madre di tutti i popoli.

Lettore - Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Gesù, allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: "Donna, ecco tuo figlio!". Poi disse al discepolo: "Ecco la tua madre!".
E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. (Gv 19, 25-27)

Breve pausa di silenzio.

Canto - Ubi caritas (da ripetere più volte)

Ubi caritas et amor,
Ubi caritas, Deus ibi est.

1° Lettore - Signore, la tua povera Madre
mi fa pena. Segue. Ti segue.
Segue l’umanità nel loro dolore.
Conosce le tue sofferenze.
Soffre le tue sofferenze, e senza accostarti,
senza toccarti, senza parlarti,
con te, o Signore, salva il mondo.

2° Lettore - Spesso, frammischiato agli uomini, li accompagno nel loro dolore,
e sono schiacciato dal male.
Mi sento incapace di salvare il mondo,
è troppo pesante e troppo marcio,
ed ogni giorno, ad ogni svolta della strada,
incontro nuove ingiustizie e nuove impurità.

Tutti - Signore, mostrami Maria tua madre,
l’inutile, l’inefficace agli occhi degli uomini,
ma la corredentrice agli occhi di Dio.
Aiutami a camminare tra gli uomini,
avido di conoscere il loro male e il loro peccato.
Fa’ che io mai abbassi gli occhi,
mai chiuda il mio cuore affinché,
accogliendo la sofferenza del mondo,
soffra e redima come Maria, tua Madre.

Si legga piano e, se si vuole, anche con sottofondo musicale.

Guida - Contempliamo ora l’icona di Maria.
Guardiamo i suoi occhi.
Essi non guardano il Figlio.
Guardano a te, uomo,
che tessi le fila della storia.
Guardano a te, Africa, che pulluli di vita
e la cui voce si alza a reclamare giustizia.
Guardano a te Asia il cui spirito intraprendente
ti fa bella dinnanzi al mondo,
ma che soffochi di paura.
Guardano a te, Oceania, i cui popoli
si sentono abbandonati nel vedere
i propri diritti negati e calpestati.
Guardano a te, America, che ancora piangi
i tuoi figli dispersi da chissà quale potere.
Guardano a te, Europa, che ti affacci
al nuovo millennio con incertezza.
Guardano a te, uomo,
che tessi le fila della storia.

Ora i partecipanti baciano l’icona. Ricordiamo che l’icona, nella teologia orientale, è rivelazione della bellezza di Dio; è finestra che unisce il finito con l’infinito. Durante questo gesto, si possono scegliere o canti di Taizé o un sottofondo musicale.

GUIDA - Ti salutiamo, piena di bellezza,
tu che sei, come l’Africa, povera, piccola
e fragile, con il solo tesoro del frutto
del tuo seno: senza scorta, senza ancelle,
senza depositi bancari e senz’arma alcuna;
senza truppe, senza feudi e imperi...
Dicci, Madre, come in te, così piccola,
si sono dati convegno, nell’umile scodella
delle tue mani, onda per onda,
tutti i fiumi della grazia, tutto l’oceano
dell’amore di Dio?
Dicci come, nell’umile fondo
delle tue mani concave, tutte le nostre miserie,
tutti i diluvi di cattiveria sono stati riassorbiti
dal perdono e, al risveglio, un vagito di Bimbo
proclamava la salvezza dell’universo intero!

(E. Mveng, Cameroun)

Canto finale - Santa Maria del cammino

Mentre trascorre la vita solo tu non sei mai;
Santa Maria del cammino sempre sarà con te.

Rit. Vieni, o Madre, in mezzo a noi,
vieni Maria quaggiù;
cammineremo insieme a te
verso la libertà.

Quando qualcuno ti dice:
nulla mai cambierà,
lotta per un mondo nuovo,
lotta per la verità. Rit.

Lungo la strada la gente chiusa in se stessa va;
offri per primo la mano a chi è vicino a te. Rit.

Quando ti senti ormai stanco
e sembra inutile andar
tu vai tracciando un cammino,
un altro ti seguirà. Rit.

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